In questi giorni il caldo si è fatto soffocante. L’umidità dell’aria e le temperature alte anche di notte rendono possibili attacchi al tappeto erboso di svariate malattie fungine. E’ importante curare con attenzione l’irrigazione evitando gli eccessi ma verificando anche che il prato non soffra troppo. Altrettanto importante è scegliere l’orario migliore per bagnare, lo ripetiamo sempre ai clienti: impostare il timer al mattino molto presto.
Pochi giorni fa siamo stati chiamati per una sospetta malattia fungina in un giardino realizzato quattro anni fa. Ebbene, non c’era nessuna malattia. Erano solo i primi sintomi di una irrigazione insufficiente dovuta ad un irrigatore parzialmente coperto dalla crescita di un cespuglio.
Guardate bene le foto, spero che i sintomi si vedano discretamente. In una prima fase il prato tende a virare il colore assumendo riflessi argentati, a volte bluastri, comunque più scuri del resto del tappeto. Osservando da vicino vediamo che la foglia si assottiglia, diviene più fine a causa della disidratazione. Infine, l’erba perde turgidita ed elasticità: calpestata non si rialza, rimane evidente l’impronta del piede.
A questo stadio il tappeto erboso è recuperabile, infatti abbiamo bagnato subito e in poche ore le foglie hanno ripreso vigore e turgidità. Dopo due giorni solo poche foglie erano gialle e da una certa distanza non si notava più nulla. Diversamente sarebbe andata se non fosse stata fornita acqua in questa fase. Nel giro di qualche giorno il prato sarebbe seccato, avremmo una chiazza gialla di più difficile diagnosi: quando il prato è morto non è detto che se ne riconosca la causa. Certo, il terreno asciutto, verificabile anche con l’aiuto di un coltello da affondare nel terreno renderebbe tutto chiaro, ma se nel frattempo fosse arrivato un temporale e trovassimo il terreno umido?
Utile informazione…